Recensione: Fabbricante di lacrime

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Titolo: Fabbricante di lacrime

Autrice: Erin Doom.

CE: Salani

Pagine :668

Prezzo: 15,90.

La mia recensione:

Non credo di avere molte parole per spiegarvi cosa ha significato e continua ancora oggi a significare per me questo libro: è di una dolcezza infinita, ma è anche aspro a volte; e ti insegna quanto la vita sia maledettamente difficile e complicata. Ognuno di noi si porta con sé dolori, traumi del passato, e per quanto tutto ciò sia infinitamente doloroso, bisogna convivere con essi per avere una vita normale. La verità è che non è normale, niente lo è. Ognuno di noi indossa una maschera di indifferenza al dolore. Bisogna essere in grado di capire che la si può spostare. Non toglierla, non eliminarla dalla nostra vita, ma semplicemente… accostarla.
Permettere di far vedere quel dolore che ogni singolo giorno ognuno di noi prova, solo alle persone che riescono a coglierlo. Sapete, certe volte mi sono sentita talmente sopraffatta da quel dolore che ho temuto potesse spezzarmi; e molte volte ci ho anche sperato. Sarebbe stato più semplice, ma niente è di semplice fattura. Il fabbricante, mi ha un po’ spezzata; non le ossa, avrebbe fatto sicuramente meno male. Mi ha spezzato l’animo, la maschera per qualche millesimo di secondo si è accostata, riversando un dolore che non saprei proprio come descrivervi. Mi ha svuotata completamente e mi ha privata di quel sottile ma possente strato di pelle ricolmo di dolore che possedevo e che ho sempre posseduto. Poi è andato via, e la maschera è tornata al suo rispettabile posto. Magari per molti di voi, ciò che sto scrivendo potrà non avere alcun senso. E lo capisco. Permettere al dolore di sopraffare, anche solo per qualche secondo nella nostra vita, forse è troppo complicato, oscuro, confuso e involuto. Però si deve fare. E sapete perché? Accettare di avere qualche scheggia sepolta insieme al cuore fa paura; così come deflettere la maschera. Però, se solo si raccogliesse il coraggio necessario, risulterebbe tutto più… evidente. Riuscire a svuotarsi di tutte quelle paure, di tutto quel dolore, può solo fare che bene. Ognuno di noi possiede traumi del passato, chi più evidenti, chi meno. Io per esempio, ho passato metà della mia vita in ospedale. Ammetterlo, così come scriverlo pur sapendo che diverse persone leggeranno tutto ciò, mi fa un po tremare il cuore. Mi sono sempre sentita diversa dal resto delle persone, non mi sono mai sentita sufficientemente normale. Forse per il modo in cui sono, per il modo in cui mi guardo intorno quando metto piede fuori casa; come se tutti fossero dei nemici pronti a farmi del male, pronti a spezzarmi. Forse per l’amore che riservo sugli animali, che penso siano ciò che di più bello esista al mondo; oppure, per via di quello che ho passato e continuo a passare tutt’oggi. Ho sempre pensato che “diverso” fosse un male; in realtà non lo è. Porterò sempre con me questo libro, mi ha insegnato tanto. E questo “tanto” ho provato a spiegarlo a voi in queste righe. Non so neppure se sono stata sufficientemente brava a spiegarmi, spero solo di non risultare una pazza ahahah. Grazie infinitamente per tutti coloro che mi hanno capita, ascoltata. E grazie anche a tutti coloro che invece mi hanno calpestata, e si, mi sono afflosciata come un fiore a cui viene tolto il gambo, ma l’importante è tornare in piedi e ricominciare a splendere in mezzo al campo, tornando ad essere il fiore più bello e diverso fra tutti gli altri.

Il mio voto in cuori:

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